Dai su, parliamo un po’ del tempo, che è sempre un argomento stimolante.

Qui, in mezzo ai fiori di ciliegio che turbinano
è come neve primaverile
che cade e non si scioglie…
Se guardo alla folla di petali perduti
che volteggiano nella brezza
allora penso: dov’è finita la primavera?

(anonimo giapponese)

Appunto, dov’è finita? Io vivo male l’inverno, questo interminabile inverno che l’anno prossimo mi dovrà fare lo sconto: 30 gradi fino a novembre.

Non sono un tipo nordico. Non ho vissuto in Svezia la mia infanzia, non mi suggestiona la distesa di neve, non mi stimola il freddo nè la sferzata mattutina,  i maglioni di lanona mi danno l’eritema e mi urta perfino lo spiffero nella schiena. E anche le sbobbe calde mi han stufato. Non ho mai passato un’estate se non in pieno Mediterraneo. Anzi si, una. L’avevo dimenticata.

Ridatemi anche un pallido sole, uno spago al pomodoro e due olive di Gaeta. E una temperatura che renda possibile portare il cappotto in tintoria.

Insomma, il freddo mi rende antipatica.

Credetemi (anche voi stranieri che siete in ascolto e che usate google translate), sembra strano, ma è solo per questo che tanti italiani continuano a rimanere nel proprio eccentrico Paese delle Meraviglie.

Certo, altri posti sono esentati dalle follie del nostro. Ma voi passereste la vita in una località dove per 11 mesi l’anno la temperatura media si aggira sui 5° e mangiano pancetta fritta o aringhe affumicate di prima mattina? Brrrr…

La mia risposta la sapete.

Questi biscottini sono l’equivalente degli spaghetti alle polpette, uovo in camicia e marmellata di mirtilli. Un’assurdità.

Non se la  prenda a male nessun argentino, quindi, se la ricetta d’ispirazione è quella degli alfajores. E’ stata creata con le miglioiri intenzioni: per richiamare a me la primavera.

Fragole in petali.

Tra l’altro –  a differenza degli spaghetti succitati…inaccettabili! perdiana –  non è male affatto.

L’afflato primaverile c’è. In chiusura.

La scoperta davvero interessante è però un’altra: le fragole disidratate, realizzabili comodamente a casa, in un’unica soluzione, senza l’essicatore.

Essenziale un aggeggio acquistabile preso Ikea. Poi con le fragole ci potete fare quello che vi pare.

Ricetta al volo: sciacquate le fragole e tagliatele in senso longitudinale. Lo spessore deve essere di circa 2 mm. Non di meno se no si appiccicheranno sul supporto. Procuratevi un paraschizzi Ikea (E. 2,50) e disponete le fragole sopra di esso. Accendente il forno a 80° , ventilato e ponete le fragole sopra la sua griglia  (non la leccarda!) per 2 ore circa, mantenendo lo sportello aperto di qualche millimentro. Io con uno spiedo. Verso metà cottura girate molto delicatamente le fragole aiutandovi con un coltellino (io pelafrutta) e fate asciugare anche da questo lato.

Ribadisco di  non affettare troppo sottilmente le fragole pena il loro disfacimento.

La ricetta dei biscotti è della ciliegina a cui sono stati aggiunti 20 gr di fragole essiccate e tritate e il dulce de leche sostituito con ganache al cioccolato (bianco e fondente)

biscotti