Ho scoperto che la spesa fissa è quella non preventivata: il dentista, l’amica che si sposa, le scarpe rotte, il treno di gomme da cambiare…
E io aggiungerei, anche quella compulsiva. Non so voi ma con ciclica periodicità mi piglia l’acquisto impellente, quello che ora chiamano shopping addiction. Intasi borse di prodotti che non ti servono e alleggerisci il conto corrente della tua tredicesima. Da un pò di tempo a questa parte questa tendenza si è spostata verso il food (sempre per usare termini fighi) e così sono diventata anch’io una food shopping addicted.
Che siano fiere, sagre di paese o negozi specializzati del centro, compro catene montuose di sale rosa, taniche di sidro, bastoni di bonito – il tonno mummificato giapponese – e via discorrendo. Tornata a casa, dopo la prima ondata di euforia ripongo tutto negli scaffali e, passata qualche settimana, mi chiedo perché ho comprato tutta quella roba e cosa ne posso fare prima che finisca nel bidone.
Ora mi ritrovo con un discreto quantitativo di sale affumicato. In questo periodo ho la mania dei sali. In realtà non credo di subire le le mode alimentari, ho solo una particolare predilezione per le cromie e le forme inconsuete di alcuni cibi. Ma devo dire che in tutto questo almeno un vantaggio c’è. Di fronte allo spauracchio di gettare tutto nel bidone mi metto ai fornelli. E invento.
Il sale affumicato ha un sapore piuttosto forte. Dato il suo gusto pungente non si sposa con le verdure, ma va bene su pesce, formaggi freschi, uova e carni come il maiale. Io l’ho usato per realizzare dei grissini alle mandorle.
Buoni.Tuttavia ci rivedremo ancora su questo canale: di sale affumicato ne è rimasto ancora parecchio.
RICETTA
Ingredienti
- Farina 00 250 gr
- Semola rimacinata 150 gr
- Lievito di birra, 25 gr
- Strutto, 30 gr
- Olio extra vergine d’oliva, 1,2 dl
- Malto, 1 cucchiaino
- Mandorle pelate, una manciata
- Sale grosso affumicato
Impastate la semola con 1 dl di acqua e il lievito stemperato in un pò d’acqua. Formare un panetto e lasciare a riposo per mezz’ora, avvolto in pellicola. Disponete a fontana la farina 00 e unirvi il panetto lievitato, lo strutto e 6 cucchiai di olio, 1,25 di acqua, un cucchiaio di sale (fino e normale), il malto e le mandorle spezzettate grossolanamente. Impastate fino ad ottenere una pasta liscia. Stendete la pasta in un solo filone spesso 6 cm. Spennellatelo d’olio e lasciate lievitare per un’ora.
Prendete ora il filone e ricavatene tanti filoncini spessi 2 cm, tirateli fino ad ottenere dei grissini spessi e lunghi, spoleverizzateli con il sale affumicato premendo leggeremente in modo che aderisca bene. Metteteli su una teglia con carta forno e lasciateli a riposo per altri 20 minuti. Infornate la teglia a 200 ° e far cuocere per 15 minuti.
VINI CONSIGLIATI a cura di GIORDANA TALAMONA
Sambuca di Sicilia Chardonnay Doc (se mangiati da soli come happy hour)
se ti può consolare non sei sola in questa cosa della spesa addicted…per non parlare dei libri di cucina, proprio poco tempo fa il sito BOL.it. aveva una promozione di tre per due e io ho dato …eccome se ho dato ;-)) e in quanto ai sali io ne ho uno rosso delle hawaii, uno blu della persia (un melange grigio blu), tre e dico ben tre di sali affumicati,due a grana fine e uno a fiocchi, il fleur de sel, quello rosa dell’himalaya, quello grigio bretone, e il sale alla lavanda ….alcuni comprati e altri, conoscendo il fatto che ho un blog di cucina, regalati ……bene ora mi metto a fare i tuoi grissini, ma se hai altre ricette metti pure in opera che fai un favore anche a me ^________^ e meno male che il sale dura!!
beè lo speravo/immaginavo…di non essere la sola 🙂 però vedo che tu ci dai dentro e non ti fai mancare niente…addirittura il sale blu della persia! Giusto per fare come quando si aveva l’album con le figurine: Sale affumicato ce l’ho, il fleur de sel, celo, rosa celo, grigio celo ,il rosso e blu no e nemmeno alla lavanda ho però quelo di maldon 😀
Cara Sara, i “grissini” sono stati i protagonisti di un aperitivo ai salumi..consumato sull’erba di casa nostra!!! Naturalmente ho stampato la ricetta su un elegante carta riciclata, l’ho arrotolata come una vecchia “Mappa del Tesoro” e l’ho ragalata alle “signore” che partecipavano al nostro aperò serale!!! L’accostamento più azzeccato è stato con lo spek..evidentemente per via del “fumo” del sale!! Grazie e ciao!
Che donna di classe! Epperò…bellissima idea spero che sul cartiglio abbia indicato anche dove hai prelevato la ricetta 😀
Fidati! … la classe non è acqua e per cui non abbiamo bisogno di un rabdomante…ti confermo che ogni singola “mappa” era correlata da LINK…bacio big!
….e poi, mi dimentico sempre…ma avrei desiderio di mangiare delle pesche “strane”…tu sei in grado di allungarmi una ricettina elementare ma indimenticabile per i miei ospiti? grazie.
intendi le pesche intrise di alchermes o il frutto cucinato? se fosse il frutto fresco a me piace molto la pesca alla piemontese con zabaione e amaretto sbriciolato e poi cotte al forno….