pavlova1 (1 of 1)Non so se avete notato, ma manco siam riusciti a finire i panettoni natalizi che, eccociqui, con chiacchiere e frittelle di Carnevale.

Il blog non è ancora riuscito a smaltire il menù di Natale (e io i chili), che devo nuovamente metter su la friggitrice.

Bando alle ciance, oggi vi presento un dolce trionfante, trionfale, tronfio; l’apoteosi della panna e degli zuccheri, una nuvola bianca appariscente e squisitissima.

La Pavlova era il mio sogno culinario proibito. Mi è sempre parsa difficilissima, soprattutto in considerazione del fatto che per tanti anni il mio forno non partoriva altro che meringhe carbonizzate.

Poi il miracolo del forno elettrico. Abbastanza scalchignato per giunta. Picchi calorici modesti, ma è quel che ci vuole per le meringhe.

La Pavlova in questione (che, non sapevo, ma si pronuncia pàvlova e non pavlova), ha i sapori esotici grazie a un curd di fruit passion (la ricetta qui) e degli alchechengi tuffati nel cioccolato fondente.

Senza dover diventare eccessivamente prolissa, vi rimando alla bibbia delle meringhe, con il nostro chimico di fiducia Dario Bressanini che qui ci spiega, con perizia e scienza,  la rava e la fava su albumi, temperature, dosaggi e tutto ciò che importa per realizzare la pavlova dei vostri sogni.

Io ho scelto la soluzione più godereccia: quantità di zucchero doppia rispetto agli albumi. Credetemi, sapore e struttura ne guadagnano sicuramente.

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Ricetta

Ingredienti

per una Pavolova di grandi dimensioni (diametro 30 cm)

  • Albumi 200 g
  • Zucchero a velo, 400 g
  • Limone succo, 1 cucchiaino
  • Vanillina o vaniglia, 3 bustine o 2 bacche
  • Panna fresca, 400 ml
  • Vaniglia, 1 bacca
  • Zucchero a velo, q.b (io 70 g circa)
  • Curd ai frutti della passione (qui tra qualche giorno o altrimenti in giro per il web)
  • Alchechengi, qualcuno
  • Cioccolato, 100 g

Procuratevi degli albumi a temperatura  ambiente. Metteteli in una ciotola metallica e aggiungete 100 g di zucchero, il limone e la vanillina (in questo caso ho preferito usare la vanillina per non “sporcare” la meringa).

Iniziate a sbattere gli albumi a velocità media fino a che non saranno aumentati di volume e la struttura inizia a farsi densa. A questo punto iniziate ad aggiungere il restante zucchero, poco alla volta, con un cucchiaio, fino a suo esaurimento.

La meringa dovrà diventare 8 volte il volume iniziale e mostrarsi spumosa, sodissima e lucida.

Preriscaldate il forno a 90° ventilato (cercate di entrare in confidenza con il vostro forno; qui potrebbe tradirvi).

Su un foglio di carta forno formate la vostra pavlova. Potrete realizzare una meringa più informale o più strutturata usando il sac a poche.

Prevedete una conca nella parte centrale per inserirvi la panna o le creme.

Infornate e e aspettate le che meringa asciughi. Fate la prova stecchino. Per la mia pavlova ci sono volute circa 4 ore ed è risultata piuttosto asciutta. Considerate però che una leggera morbidezza nella parte più interna non è considerato difetto per questo dolce.

Montate la panna – se riuscite, mantenetela leggermente morbida – aggiungendo zucchero a piacere. Il mio consiglio è di utilizzarene il minimo indispensabile essendo la meringa già molto dolce. Ma ciò va a gusto.

realizzate un curdcon i frutti della passione (ho provato anche la versione al limone ma, in abbinamento alla meringa,  mi è piacuto molto meno)

Intingete gli alchechengi nel cioccolato fuso e poi fate raffreddare.

Assemblate il dolce solo poco prima di servirlo in tavola.

Prima il curd, poi la panna, poi la frutta

Buon successone!

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