Il mondo moderno ci sottopone ad un costante equivoco, sicché molti di noi entrano per un nonnulla in uno stato di “confusione vegetale“. L’altro giorno preparo questa pasta e fagioli – che come altre cose, ha tutta una sua storia – e mi sento dire:
– “Di giààà? Sei lì dietro con zuppe e minestre? I fagioooli ?Mica è novembre!“
– “Novembre? Ma a novembre i borlotti freschi mica li trovo“.
Stando alla saggezza materna söc e melù alla sò stagiù che poi, tradotto in italiano corrente, sarebbe: zucche e meloni alla loro stagione. In breve: mangiate la frutta e verdura quando matura sulla pianta e non quando viene gonfiata in una serra. Non è solo “ecologismo” è che effettivamente la roba fuori stagione non sa di un tubo, oltre ad essere carissima. Ma il punto è che trovando le pesche a dicembre e i fichi a marzo qualcuno può perdere la bussola dell’ortaggio.
Ricordatevi dunque: buona parte dei minestroni e delle zuppe sono piatti estivi! Poi, siamo d’accordo, i legumi si possono anche far seccare e così facendo si rimanda astutamente il loro utilizzo a tempi più magri (secondo l’abitudine di quando c’erano davvero i tempi più magri), ma, vi chiedo, avete mai assaggiato la pasta e fagioli con i borlotti freschi?
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Tornando a questa pasta e fagioli, perchè la propongo? Voglio dire, è probabilmente la ricetta più inflazionata del web dopo la pizza, tuttavia non c’è una ricetta uguale all’altra. Una marea di versioni che sono uno dei tanti lasciti di quell’inveterato campanilismo italiano che, senza soluzione di continuità, è arrivato a noi dall’era dei Comuni.
Questa pasta e fagioli è la ricetta di casa mia ed è l’unica che riesco a mangiare dal momento che a me il legumi manco piacciono, ma qui il fagiolo non ha la classica consistenza di quello secco: coriceo fuori e spappolato dentro. E’ morbido, delicatissimo e in brodo (sebbene denso come un buco nero).
Ma il vero segretello di tutta sta bontà sta nella pasta. Una pasta a dir poco casereccia e che ha un nome impossibile, ma che io cercherò coraggiosamente di traslitterare: teèdeìì. I teèdeìì rendono la minestra panosa (termine dialettale italianizzato che non indica un sapore, come ho sentito vociferare, ma uno stato, una consistenza) ovvero densa, ammalgamata, nappata ma non gnucca, perchè fondamentalmente questa pasta è idrorepellente (bè non proprio…), cioè non assorbe i liquidi come la pasta secca e quindi la minestra si inspessisce, ma conserva tutta la sua vellutata morbidezza. In altre parole una minestra che produce l'”effetto sabbia mobile”: il cucchiaio affonda e scende mollemente facendo emergere in superficie tante piccole bollicine.
Se siete degli appassionati del genere questa versione non può mancare nel vostro taccuino gastronomico.
RICETTA
Ingredienti
- Fagioli borlotti freschi, 800 gr. sgranati
- Olio d’oliva extra vergine, mezzo bicchiere
- Lardo o grasso di prosciutto crudo, due fette spesse
- Aglio, 1 spicchio
- Rosmarino, un rametto
- Alloro, 2 foglie
- Salsa di pomodoro, 2 o 3 cucchiai (secondo la densità)
- Farina 00, 1 cucchiaio colmissimo
- Sale, pepe
Per la pasta
- Farina 00, 150 gr
- Acqua, q.b
- Olio d’oliva extra vergine, un cucchiaio
Mettete i fagioli in un tegame e copriteli con l’acqua, che non dovrà essere a filo ma di circa un quattro dita in più. Fate cuocere i fagioli con l’alloro e il rosmarino a fuoco moderato, con il coperchio (possibilmente senza mai alzarlo), finchè non saranno ben cotti.
> Nota Io li ho cotti per più di due ore e li ho lasciati per tutto il pomeriggio coperti nella loro acqua prima di preparare la pasta.
A cottura togliete le erbe aromatiche.
In un altro tegame versate l’olio e fate soffriggere l’aglio con il lardo /grasso di prosciutto, la salsa di pomodoro, un rametto fresco di rosmarino (legato) e infine la farina, che mescolerete velocemente. Aggiungete ora i fagioli con la sua acqua di cottura, salate, pepate e fate cuocere sempre con coperchio.
Ora avete il tempo per fare la pasta. Mettete sulla spianatoia la farina, aggiungete nel mezzo il cucchiaio di olio e poi iniziate a incorporare acqua. Lavorate inizialmente l’impasto con la forchetta, poi quando avrà inziato a prendere nerbo lavorate con le mani fino ad ottenere un impasto liscio e sodo. Tirate la pasta non troppo sottile, un paio di millimetri. Tagliatela con il coltello o con la rotella in strisce della dimensione di circa 1 cm di larghezza X 5/7 di lunghezza.
Quando i fagioli inizieranno a bollire, togliete il rametto di rosmarino e il lardo e poi tuffateci la pasta e girate.
>Consiglio! Valutate bene quanta acqua di cottura è rimasta. Nel caso manchi aggiungetene un pò.Ricordate che la pasta deve ancora cuocervi dentro quindi ci dovrà essere il giusto quantitativo di liquido ma, indipendentemente dal gusto personale, questa minestra non dovrà risultare eccessivamente brodosa.
La pasta cuoce in pochissimi minuti, in ogni caso assaggiatela: sarà pronta quando si sarà gonfiata e non avrà più il sapore di farina. Aggiungete un filo d’olio crudo, formaggio grattuggiato, mescolate e portate in tavola.
VINO CONSIGLIATO a cura di GIORDANA TALAMONA
Chianti classico Docg
Eccomi schierata in prima fila per la pasta e fagioli, che buona!Questi teèdeìì non li conoscevo proprio,in Romagna usano le scodazzine o maltagliati (all’uovo)
Raccolta “Fornelli in vacanza”: il tuo invito mi fa tanto piacere, accetto di sicuro!
pensa che da piccola mia nonna la faceva sempre e io disdegnavo, ora la mangeri quella buona fatta in casa molto molto volentieri sempre!
A parte che ne mangerei sempre, hai ragione se ci sono i borlotti freschi bisogna approfittare, alla peggio non si serve bollente. Bellissima foto, essenziale come il piatto 🙂
No, adesso ne voglio assolutamente capire di più sui teèdeìì (ohmmisignur… la pronucia è nebulosa quanto gusto e consistenza…) !
@ Lilla i teedeii sono una specialità del cremasco (come la bertolina 🙂 e sono senza uova e piuttosto “spessi” e servono a rendere più consistente la pasta. aspetto la ricetta per la raccolta
@Lucy siamo nella stessa barca 🙂
@Edda E’ vero anche a casa mia si serviva un pò tiepida, dopo che era stata lasciata riposare nei piatti.E molto più buona perchè non sei alle prese con le ustioni al palato e riesci ad assaporare il gusto dei fagioli freschi! Grazie dei complimenti sulla foto che apprezzo particolarmente vistò la tua nota bravura.
@Parentesi. ti tocca farla ;)La pronuncia ha più a che fare con un linguaggio ostrogoto che con qualsiasi altro dialetto conosciuto… termine che, quando pronunciato, conferisce alla tua faccia una caratteristica smorfia a cavallo tra lo stolido e il sorpreso. La consistenza è invece divina!
hai ragione, io un po’ la bussola l’avevo persa e per fortuna grazie anche al blog ho ricominciato a trovare la via perduta… anche a casa mia ricordo dei bei minestroni che mia mamma d’estate scodellava nei piatti qualche tempo prima di farci sedere……e aveva proprio quella consistenza di cui parli…..questo post è un po’ un amarcord ^_____^
Una minestra così è talmente buona che la stagione passa in secondo piano, quando c’è si mangia..e basta, concordo per la bellezza della foto,ciao 🙂
Adoro pasta e fagioli, io ho i fagioli dell’orto di mio papà e ne approfitto finchè posso!!!!La tua zuppa è davvero invitante!!!Bacio