Il Riesling è un vino semiaromatico che apprezzo molto. Di norma, infatti, amo i vini che abbiano un bel bouquet, con sentori vegetali e fruttati che mi permettano di fare il classico aperitivo appena tornata dal lavoro. Non c’è nulla di meglio, per finire la giornata, che sbocconcellare qualcosa con un buon bicchiere di vino prima che venga pronta la cena. Ebbene, il Riesling si presta bene ad essere degno compagno per un momento come per l’intera serata, abbinandosi agli antipasti, ai primi piatti di pesce, alle carni bianche e ai formaggi di media stagionatura. I suoi profumi sono, di norma, piuttosto intensi con sentori vegetali, agrumati, di idrocarburi e con una bella mineralità che è il suo fiore all’occhiello.

Di questo vitigno esistono due varietà fondamentali: il Riesling Renano e il Riesling Italico. Il primo proviene dalla Germania, dalla zona della Mosella e dalla Valle del Reno, ma è presente anche in Austria nella zona della Wachau. E’ un vitigno, questo, che può certamente invecchiare a lungo ed avere pregiatissime versioni passite. Forse qualcuno di voi avrà sentito parlare dei noti vini di ghiaccio, gli Eiswein, e di quelli botritizzati, i Trockenbeerenauslese. Oltre che in Europa il Riesling è coltivato in altre parti del mondo tra cui, vale la pena di citare, il Canada, nella zona di Niagara dove si producono degli interessanti vini di ghiaccio, gli Icewine, e l’Australia nella zona di Clara Valley.
In Italia abbiamo sia il Riesling Italico che il Renano e la coltivazione è presente soprattutto nel nord: in Lombardia nell’Oltrepò Pavese, in Veneto in particolare nella zona di Treviso, in Friuli e in Trentino Alto Adige.

Il produttore che questa volta vi consiglio è Travaglino, nell’Oltrepò Pavese. Siamo stati in azienda già due volte ed abbiamo preso, in entrambi i casi, il loro Oltrepò Pavese Doc Riesling Campo della Fojada 2008, oltre a dei Metodo Classico molto interessanti. Il loro è un Riesling davvero degno di nota con un rapporto qualità-prezzo eccellente. Il colore è un giallo paglierino molto luminoso, con profumi di salvia, foglia di pomodoro, basilico, pompelmo, citrino e granito; mentre al palato emergono la freschezza e la nota sapida finale molto piacevoli. L’enologo che cura Travaglio è uno stimato relatore AIS, Fabrizio Maria Marzi, piuttosto temuto durante gli esami da Sommelier. Io stessa sono finita sotto il suo fuoco di fila di domande, ma devo dire, senza falsa modestia, di aver fatto la mia degna figura.

GIORDANA TALAMONA

Questa rubrica e le recensioni ivi contenute esulano dalle associazioni a cui l’autore è iscritto e rappresentano unicamente i suoi gusti e pareri personali.