creme brule. A parte la tosse, noiosa eredità di un inverno troppo lungo, ieri mi sono goduta 5 minuti di sole e giardino, guardando le prime gemme del ciliegio e facendo un moderato gardening. Tagliato i rami secchi, concimato le azalee e pensato a dove collocare quella che, secondo un noto architetto da giardino, è la pianta che non deve mai mancare in uno spazio verde: il bosso.

A parte la tosse, noiosa eredità di un inverno troppo lungo, ieri mi sono goduta 5 minuti di sole e giardino, guardando le prime gemme del ciliegio e facendo un moderato gardening.
Tagliato i rami secchi, concimato le azalee e pensato a dove collocare quella che, secondo un noto architetto da giardino, è la pianta che non deve mai mancare in uno spazio verde: il bosso.
Concordo. Amando specialmente i giardini giapponesi, nel mio non sono certo potuti mancare pietroni sparsi casualmente, aiuole di ciotoli bianchi di Carrara, felci di tutte le razze, azalee e bossi. Quest’anno ha fatto anche la sua illustre comparsa la peonia, nei colori del rosa antico e bianco.
In tutto questo pigrare domenicale ho lasciato la cucina spenta. Ha onorato il desco quest’unica golosissima preparazione, nella variante al pistacchio, realizzata per ringraziare il mio consorte che, sfidando allergie ai pollini e gomiti del tennista, ha contribuito a rendere il giardino pronto per la primavera.

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Ricetta

Ingredienti per 4

  • Rossi, d’uova, 5
  • Panna fresca, 250 ml
  • Latte intero, 250 ml
  • Pistacchio in pasta, 200 gr
  • Zucchero 70 gr
  • Sale un pizzico
  • Zucchero di canna muscovado + zefiro per la finitura
  • Qualche pistacchio per decorare

Scaldate la panna con il latte fino al primissimo bollore. Nel frattempo mescolate lo zucchero semolato con i rossi d’uovo senza montarli.

Aggiungete il sale e la crema di pistacchio. Mescolate.

Aggiungete a filo il latte+panna.

Versate il composto in pirofiline per il forno. Non superate i 3 cm.

Ponete le pirofile in una più grande e riempitela d’acqua. Non deve essere a filo, tenete 1 cm sotto il livello della pirofila. Cuocete a 160° per 50 minuti circa. La crema non deve stracuocere, diventando un budino, ma rimanere morbida e setosa.

Fate raffreddare. Ponete in frigo fino a 15 minuti prima di servire, poi spolverizzate una miscela di zucchero bianco (Zefiro) e zucchero di canna (cercate la qualità fine; io Muscovado) e fiammeggiate con il cannello, facendo attenzione a non bruciare lo zucchero. Non realizzate uno strato di caramello troppo spesso deve essere sottile e fare solo una leggera resistenza mentre si affonda il cucchiaio. Distribuite, se li gradite, dei pistacchi sminuzzati grossolanamente.

N. B. La crème brûlée si differenzia dalla crema catalana: la prima è cotta in forno la seconda al fornello. Nella catalana è prevista anche l’aggiunta di un pò di maizena.

 

 

foto prelevate dal web