vino

Qualche mese fa mi è capitata un’intervista davvero interessante, neanche a dirlo, sul vino. Ho intervistato il prof. Attilio Giacosa che fa parte dell’associazione “Vino e Salute, Osservatorio nazionale sul consumo consapevole del vino”, gruppo promosso dall’Enoteca Regionale Piemontese “Cavour”. Il prof. Giacosa è un valente esperto del dipartimento di Gastroenterologia del Policlinico di Monza che ha scritto, con la prof.ssa Mariangela Rondanelli un libro molto interessante, “Le verità sul vino”, che ha recentemente vinto il primo premio di Saggistica nella IX edizione del concorso “Il vino nella letteratura, nell’arte, nella musica e nel cinema”.

 

Ebbene parlare con lui è stata una vera scoperta perché non solo la scienza conferma che il vino non fa male, ma le ultime ricerche epidemiologiche e sperimentali ci dicono che un suo consumo moderato allunga la vita!
Perbacco, è proprio il caso di dire! Bere moderatamente vino, nell’arco della propria vita, previene infatti l’insorgenza di alcune malattie, come quelle cardiovascolari e neurologiche, e permette di avere una più alta aspettativa di vita anche grazie al controllo dei processi di invecchiamento. Come a dire che un bicchiere al giorno toglie il medico di torno!

 

Il vino è un alimento a tutti gli effetti, è bene precisarlo, e contiene una serie di composti bioattivi, presenti già nell’uva, che si trasformano grazie alla fermentazione e che interagiscono positivamente col nostro organismo. Tutto questo purché lo si assuma nelle giuste dosi. Quali sono quelle corrette? Due bicchieri al giorno per l’uomo, un bicchiere per la donna, preferibilmente ai pasti.
Anche per questo, per la sua composizione, è preferibile quindi un bicchiere di vino ad un cocktail che contiene solo alcol ed estratti senza alcun’altra sostanza benefica per l’organismo.
E nonostante il vecchio adagio recitasse “Bacco, Tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere”, ha voluto specificare che è sbagliato un qualunque paragone tra bere vino e fumare: una sigaretta, anche una sola, fa male all’organismo, mentre bere un bicchiere di vino lo aiuta a prevenire certe malattie.

 

Ad onor del vero occorre specificare come i componenti bioattivi responsabili di questi effetti salutistici siano maggiormente concentrati nei vini rossi, rispetto ai bianchi. La motivazione è la differente tecnica di vinificazione che, nei rossi, tende ad estrarre una più alta quantità di polifenoli, le sostanze responsabili di quest’azione salutistica. Sono proprio loro, fra l’altro, ad influire sulle principali caratteristiche organolettiche del vino, come colore, aroma e sapore ma non solo. Il resveratrolo, per esempio, grazie alle sue spiccate proprietà antiossidanti protegge il nostro organismo dalle patologie cardiovascolari e tumorali; gli antociani, che vengono assorbiti già dallo stomaco arrivando intatti nel sangue, ci proteggono dall’insorgenza di malattie neurologiche come la demenza senile, l’ictus e l’Alzheimer; mentre le procianidine compiono sui vasi sanguigni la doppia azione antinfiammatoria e vasodilatatoria riducendo così i rischi da arteriosclerosi ed infarto.
Oltre a queste effetti, un moderato consumo di vino combatte i radicali liberi, riduce i calcoli renali, diminuisce i rischi da osteoporosi, aumenta la capacità digestiva ed è un buon coadiuvante durante la menopausa.

 

Che dire allora, viva il vino e viva Bacco !