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Iniziamo dalle cozze o dalla cocotte Staub?

Iniziamo dalle cozze, anzi dalla pasta con le cozze. Sì, perchè voi come la fate normalmente?

Io prima di oggi facevo un sugo di pomodoro, poi facevo aprire le cozze e univo queste ultime al primo. Stop.

Poi mi è venuta un’idea; diciamo che ho fatto un pò di necessità virtù.

Inizialmente l’idea era quella di fare delle cozze in guazzetto: cozze + pelati + aglio + erbe aromatiche + pepe + un filo di olio.

Poi ho capito che desinare con 1 kg di cozze in tre non sarebbe stato sufficiente. Allora ho pensato di fare una pasta, ma dato che il “guazzetto” era già pronto, non ho fatto null’altro che lessare la pasta fino a metà cottura e poi, scolata, l’ho unita alle cozze e ho terminato la cottura in cocotte (qualche anno fa l’avremmo chiamata con l’orrido nome di pasta risottata).

Il risultato è una pasta estremeamente saporita – perchè cuoce anche con l’acqua delle cozze -, estiva, e con un sughino piuttosto “lento” che secondo me ci sta divinamente.

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Arriviamo invece alla vera novità: Staub & Zwilling e un’importante collaborazione.

Chi frequenta questo blog, avrà capito che io non sono molto propensa alle collaborazioni. Non sto parlando di lavoro (che s’intende retribuito), ma di quegli accordi – a volte chiari a volte meno – in cui tu (food-blogger) vieni omaggiato di un prodotto, lo testi e poi ti senti in dovere di parlarne bene sul tuo blog.

Di queste proposte, me ne arrivano di ogni tipo, ma perlopiù declino.

L’impegno che richiedono in cambio di qualche prodotto non vale lo sforzo ma, soprattutto, non mi interessa propinare ai miei lettori robe che difficilmente io comprerei o di cui non capisco l’utilità.

Poi, un giorno, di passaggio in Rinascente, mi misi a confrontare le due marche produttrici di cocotte più note sulla piazza.

Mi interessava valutare l’acquisto di una pentola in ghisa per la cottura a fuoco lento, insomma quella che rende le carni morbidissime e permette di cucinare in modo sano e dietetico; ma anche quella che usano i grandi cuochi francesi e la massaia borgognona per cucinare lo stufato di manzo.

Fatti i dovuti confronti, mi convinsi che Staub era molto meglio.

Scrissi quindi a Staub per una collaborazione o meglio una sponsorizzazione: in pratica l’azienda ti fornisce uno o più prodotti, tu li provi, li usi, te li tieni, a patto di pubblicarne una valutazione, possibilmente obiettiva. Se riesce.

A stretto giro mi risponde Roberto, che non solo accetta la mia proposta, ma mi propone una visita a domicilio per illustrarmi la gamma dei prodotti Staub e Zwilling. Insomma un corso intensivo di cottura e taglio.

Nei giorni seguenti mi misi a studiare e verificare (con esperimenti di vario tipo) le caratteristiche illustrate a livello teorico.

Vi dico: cocotte molto più pesanti rispetto a prodotti analoghi (se avete i polsi deboli fatevi aiutare da un marito per spostare la ghisa), perchè molto più spesse e quindi con una capacità più elevata di raggiungere velocemente il calore e mantenerlo, esterno smaltato e vetrificato, il che rende la cocotte esteticamente bellissima e adattta per essere portata in tavola senza tentennamenti e tecnologia avanzata. Quando parlo di tecnologia avanzata parlo di alcune caratteristiche molto furbe che le cocotte Staub possiedono:

il coperchio: il coperchio è piatto e con un bordo esterno un po’ rialzato. Non è una necessità estetica. Se volete creare un ponte termico per creare una maggior condensa all’interno della cocotte, potete appoggiare sul coperchio del ghiaccio. Il ghiaccio si scioglierà, ma verrà contenuto dall’astuto bordo. Il coperchio, inoltre, è stato progettato affinché la fuoriuscita di vapore sia davvero molto limitata (solo il 10% dopo 1 ora).

smalto culinario nero opaco:il bianco va molto, già. Ma fa la fine delle padelle in ceramica, dopo pochi utilizzi sembra che non la laviate dallo scorso Natale. La portereste in tavola con ospiti? Io no. Dunque Staub ha pensato a un fondo opaco nero. Caratteristica molto apprezzata dagli chef dato che ne fanno un uso intensivo. Lo smalto ha anche un’altra caratteristica: è stato studiato per reggere meglio agli sbalzi termici.

ancora il coperchio: “a picot”; la parte interna del coperchio non è liscia ma “a picot”, ovvero possiede delle piccole semisfere che emergono da tutta la superficie, questo fa si che i cibi, durante la cottura, vengano irrorati meglio e più uniformemente…in sostanza l’acqua che si formerà all’interno della camera di cottura non scivolerà lungo i bordi della pentola (il che fa evaporare più velocemente l’acqua), ma cadrà direttamente sui cibi a mò di pioggia.

antiaderenza. La pentola si può “condizionare” e rendere simile a prodotti antiaderenti.

La mia sperimentazione con lo strumento è solo all’inizio, ma queste caratteristiche sono state sufficienti per conquistarmi, insieme a una linea che è quella che mi piace di più in assoluto tra le cocotte in commercio.

Ora passiamo alla ricetta.

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Ricetta

Ingredienti(per 4)

  • Spaghetti quadrati, 250
  • Cozze, 1 kg
  • Pelati in salsa, 500 kg
  • Olio extravergine di oliva, q.b.
  • Aglio, 3 denti
  • Erbe aromatiche (prezzemolo, timo, origano, basilico…)
  • Sale e Pepe

Nettate le cozze e poi adagiatele nella cocotte, unite a crudo i pelati tagliati e non sgocciolati, un paio di giri di olio, i denti d’aglio tagliuzzati, il pepe e le erbe aromatiche. Non salate.

Fate cuocere con il coperchio fino a quando le cozze non si saranno aperte.

Cuocete la pasta in acqua salata, scolatela a metà cottura e poi unite la pasta alle cozze in cocotte. Cuocete per 2 minuticon il coperchio e poi scoperchiate terminate la cottura facendo ritirare un pò il sughetto.