Avete presente le partenze intelligenti?Siiiii? Io no.

Sono partita molto stupidamente il 25 aprile, trovando traffico. Molto. Un bouchon dietro l’altro. Direzione Costa Azzurra, una mia vecchia fiamma.

Bòn. Me la son goduta lo stesso, sebbene il tempo, le crêpe urende mangiate a Grasse che manco a Roma… e le scarpe scamosciate finite nella pozzanghera.

Ora, uno cosa fa quando va in Costa Azzurra, oltre a passeggiare in coda ai pensionati ricchi, a mangiare croissant e a intonare la Marsigliese (ma anche Aznavour )? Bè, va per mercati dei fiori, dell’artigianato locale, mercati provenzali, mercati delle pulci, mercati del brocantage, mercati rionali, supermercati e impermercati.

La Francia ha una quantità (e varietà) di mercati impressionante. Non nascondo che uno dei motivi della mia puntata ad Antibes è stato quello di poter finalmente visitare il vicino, quanto noto, mercato del brocantage a Nizza.

 

 

Oltre ai complementi d’arredo più curiosi  (piuttosto… ho lasciato giù – pentendomene amaramente – un meraviglioso birillo antico, in legno, alto 70 cm; ma si sà, in questi posti con gli uomini non ci si può andare… “Ma ci serve?” è il mantra maschile che echeggia fino all’ultima bancarella).

Tuttavia nessuno osi pensare che non abbia fatto il mio dovere di diligente food blogger, riempiendo la borsa in paglia (lì usa così, ed è chicchissima…) di props e altre cosine che hanno la pessima abitudine di finire in qualche cassetto nascosto e dimenticato della casa.

In un certo ordine casuale ho comprato: brocche in ferro con deliziose tacche di misurazione, vassoi in peltro, posate e coltelli con manico in osso (come quello visibile nella foto due passi sopra), una elegantissima bottiglia da seltz verde-grigia, una coppa da trifle e un compasso nautico vecchiotto. Magari non era tutto così a buon mercato, ma c’è un buon margine di trattativa. Se vi interessa l’argomento il mercato c’è ogni lunedì mattina, in Cours Saleya, in zona centralissima, dove, proprio di fronte al parcheggio sotterraneo, c’è pure un carinissimo cafè che confeziona dei croissant da urlo.

 

In tutto ciò non è mancata la vista a Grasse, a St Paul de Vence, al museo Picasso di Cap d’Antibes, a qualche passeggiata sulla Croisette e poco altro, visto che poi son finiti i giorni. All’interno del poco c’è stata l’immancabile visita ai supermercati regionali e a qualche gastronomia fighetta.

Bene, nel carrello sono finiti i soliti e qui introvabili biscotti Petit Beurre Lu per i quali ho un’insana passione, altri biscotti burrosi, kili di burro (quanti ne poteva permettere la data di scadenza) d’Insigny, con sel di Guerande, doux, fin…giusto per dar noia a qualche foodblogger di mia conoscenza, pan grillé per le mie colazioni mezze italiane e questo formaggio, che è una delizia, nonchè una delle glorie casearie francesi.

Il suo nome è Sainte Maure de Touraine. Il colore grigio azzurro gli deriva da un affinamento particolare, fatto con sale e cenere. E’ un caprino e notizie ne potete trovare anche qui. Leggermente acuto all’inizio (come tutti i caprini), poi sprigiona mille aromi boscosi.

Il punto è che i francesi, pare, amino consumarlo in insalata (o forse sarebbe meglio dire con l’insalata) su fette di pane tostato. E sappiamo anche fin troppo bene …quale pane!

Queste sono delle mie personalissime interpretazioni. Nel caso vogliate replicare, seguitele pedissequamente; insomma, che non vi venga in mente di sostituire l’avocado con la mela o la marmellata di fichi con quella di pesche…

Sulle ricette c’è ben poco da dire, sono – come dire – visive 🙂

Vi faccio un piccolo riassunto:

Fragole e aceto balsamico (accostamento ispiratomi da Caris): tagliate delle fragole rosse e dolci e passatele per pochissimo tempo in una padella antiaderente con poco burro. Salate. Ponete in un piatto del cicorino rosso, il formaggio, le fragole, qualche fogliolina di timo. Accompagante con aceto balsamico.

Avocado, verde e pistacchi: tagliate un avocato morbido al tatto a fette e ponetele sul piatto, accostate il formaggio e unite  dell’insalata tipo lollo (comunque molto tenera), pistacchi salati sgusciati ed eventualmente tritati grossolanamente, menta fresca tritata (o se secca diminuite la dose), un goccio di olio buono e fruttato.

Infine, uno degli abbinamenti che preferisco in assoluto.

Pepe nero e marmellata di fichi bianchi: tagliate una fetta di formaggio, accompagnatela con un cucchiaino di marmellata e abbondante pepe pestato al mortaio grossolanamente. Con pane leggermente abbrustolito.

P.s.: mi son dimenticata di dire che al centro del formaggio potete trovare un bastoncino di paglia che viene inserito manualmente e che, ovviamente, è una garanzia di artigianalità del prodotto. Se non c’è vuol dire che vi hanno gabbato.