torta nemo

Ridete, ridete, ma quando bambino chiama, mamma risponde. E’ una legge di natura. Se dunque avete finito di ridere a tale trionfo di buon gusto, vi dico che realizzare questo genere di torte dà enorme soddisfazione, sebbene – a pelle – non le abbia mai molto amate. E più che altro per una questione estetica. 

Mettiamola così, per non offendere nessuno: le mie preferenze in fatto di “addobbi” sono un generalmente più sobrie e dunque non mi sono mai sperticata in lodi di fronte a torte con riccioli e fiorellini. In fondo a me interessa il contenuto. E da quanto ho potuto sperimentare – tra l’altro – all’atto dell’assaggio, ste torte, sono davvero deludenti. Sembra che buona parte dell’impegno venga devoluto nella presentazione, nel ghirigoro, mentre l’interno rimane – più o meno – uno scialbetto connubio di pan di spagna (spesso fatto pure maluccio, malcotto e che puzza d’uovo) e panna montata che, quando va bene,  è addizionata con qualche  fantasioso ingrediente.

Ma il mio bambino mi aveva commissionato la torta con i pescioli che nuotano con l’onda qui – mi raccomando mamma –  l’anemone là, lo squalo con i “triangoli” ben in vista (che poi, voglio dire…se uno squalo avesse davvero la dentaura della mia creatura di marzapane penso che non avrebbe molto di cui andar fiero).

Considerando che ciò che vedete costituisce, orbene, la mia Opera Prima, non posso che ritenermi soddisfatta anche perchè un signor pan di spagna (Montersino style), suddiviso in tre parti, accoglie una sontuosa crema chantilly all’ italiana(anche se sarebbe meglio dire crema pasticcera alleggerita) in uno strato e  una al cioccolato nell’altro. La bagna è costituita da succo di frutta alla pesca rinforzato con goccio di spremuta d’arancia (avrei preferito qualcosa di leggermente alcolico, ma c’erano i pargoli e le mamme apprensive). Se poi considerate che a completamento di tutto ci sono volute diverse cazzuolate (non è una parolaccia!) di panna montata vanigliata per creare il morbido supporto al mare di marzapane, beh… devo dire che il risultato  – interno ed esterno – è stato apprezzato da tutti. Insomma, alla fine sono caduta anch’io nella trappola delle fashion cake…

Ah! le torte sono in vendita:)

RICETTA

Non ci penso nemmeno. Ci ho messo una settimana per costruire  questo dolce, l’idea di un tutorial non mi sfiora nemmeno (per il momento). 😉

Tutto il materiale l’ho trovato qui. Hanno un servizio di spedizione efficientissimo.