marmellata

Per il fine settimana vi lascio a meditare su tutti i possibili abbinamenti che le marmellate, confetture e composte ci permettono di ottenere, e con risultati spesso sorprendneti. Nel mio girovagare andaluso ho trovato il pimento jamaicano, qui da noi comunemente conosciuto come pepe garofanato (quello che si usa per confezionare la più antica ricetta del panpepato senese) e molto difficile da reperire. Lì, invece, lo trovi al mercato rionale.

 

Dato che in fatto di marmellate (o confetture) ho dei gusti tutti particolari – e forse anche poco condivisi – non indugio e vi comunico che questa ricetta si avvale del corposo contributo della Ferber via Cavoletto, la quale, da qualche parte nel suo blog, ha provveduto a fornire le indicazioni per realizzare la mia marmellata ideale: che sappia ancora di frutta (come piace a me), non gelatificata (davvero, un pò liquidina) e possibilmente poco dolce. Insomma, non amo proprio le marmellate stracotte, che oltre al sapore perdono anche colore,  e così piene di pectina che ricordano più degli aspic che altro, o, peggio, spaventosamente dolci.

 

La ricetta l’ho calibrata, in base ai miei gusti, all’ispirazione del momento, ma anche alla particolare natura del frutto scelto che è dolcissimo: il fico. E’ uscita una squisitezza, con i fichi ancora rossi e interi e quasi asprigna (ebbene si, anche con il fico :P). Vado….

 

Ricetta

(per 2 vasetti)

 

Ingredienti

  • Fichi neri maturi 500 gr
  • Zucchero, 200 gr
  • Limone, 1
  • Pepe garofanato, qualche bacca

 

Lavate i fichi e pelateli (anche sommariamente). Spaccateli in 4 e alcuni in due e metetteli in una ciotola con lo zucchero, il limone – tutto: succo e bucce – e il pepe garofanato leggermente pestato. Lasciate “riposare” per qualche ora (io 3). Ripigliate il tutto e mettetelo in una casseruola. Portate  a ebollizione (dai 10 ai 15 minuti più o meno) mescolando cercandoi di non rompere i fichi (alcuni si spappolerano da soli). Spegnete. Versate in una ciotola, fate raffreddare e poi coprite con alluminio. Riponete in frigo per una notte. Il giorno dopo riprendete la marmellata e rimettetela sul fuoco per altri 10 minuti circa. Spegnete e invasate ancora calda in vasi di vetro sterilizzati.