Qualche mese fa ho partecipato ad una serata sui vini della Cote d’Or promossa dell’Associazione Italiana Sommelier di Monza e Brianza, presso il ristorante Il Chiodo di Usmate. Abbiamo degustato dei vini di raro pregio, meravigliosi per la complessità degli aromi e la sontuosità del palato.

Il vero Roi Blanc, è lo Chardonnay, un vitigno nato dall’incrocio tra Pinot Noir e Gouais Blanc, portato in Francia, con ogni probabilità, dai cavalieri durante le Crociate.

La degustazione

Vi lascio la degustazione tenuta da un grande relatore Ais, Guido Invernizzi.

  • Saint-Aubin Premier Cru – Le Charmois – Bruno Colin – 2008: giallo paglierino. Aroma di frutta gialla matura (pesca, banana), spezie dolci, pepe bianco e burro. Fresco in bocca e note erbacee un po’ verdi.
  • Morey-Saint –Denis “En la Rue de Vergy” – Bruno Clair – 2007: giallo paglierino brillante. Emerge fortissima la caramella mou al naso, la pesca disidratata, la frutta secca, il torrone e note di torrefazione. Elegantissimo. In bocca fresco, sapido e persistente.
  • Puligny – Montrachet Premier Cru – Les Chaps Canet – Louis Carrillon & Fils – 2007: giallo paglierino lucente. Profumi di yogurt alla banana, pepe bianco, ritorni di ginestra, nota floreale e fieno bagnato. In bocca stenta a riconoscersi, certamente fresco ma meno intenso che al naso.
  • Meursault – Blagny– Pascale Matrot – 2004: paglierino tendente al dorato carico. Opulento, ricco al naso. Burro fuso, spezie dolci, aromi eterei, sbuffi di terra bagnata e fungo. Al palato fresco, splendidamente sapido. Molto persistente.
  • Corton Charlemagne – Grand Cru – Bonneau du Martray – 1997: colore giallo dorato, splendido. Complesso. Il fiore del sambuco e la scorza del mandarino candito si intervallano meravigliosamente ad eleganti profumi terziari. Minerale. In bocca è fine, sapido e fresco. Al palato ritornano il pepe bianco e l’ardesia. Molto persistente.

Insomma come si sarà capito, una degustazione di grandissimo livello! 🙂

La leggenda

Ed ora per i più curiosi, una leggenda sulla zona e sull’ultimo vino il  Corton Charlemagne.

Ci troviamo a pochi chilometri da  Beaune, proprio davanti alla famosa montagna di Corton divisa dai comuni di Aloxe, Pernand-Vergelesses e Ladoix. Secondo la tradizione, infatti, si deve a Carlomagno la scelta di impiantare più Chardonnay che Pinot Nero su questa montagna. La motivazione? L’imperatore, diventato anziano, non voleva più sporcare la sua lunga barba bianca col rosso del Pinot Noir. Noblesse oblige, vien da dire! Da qui il nome di uno tra i più famosi Grand Cru al mondo, il celeberrimo Corton-Charlemagne a base di Chardonnay. 🙂

GIORDANA TALAMONA